AlessioBaroncini.it
Eventi

Baseball Without Frontiers, Opening day perfetto!

I campioni veri sono umili. Domenica scorsa ne abbiamo avuta l’ennesima  dimostrazione. Sul terreno dello stadio «Simone Piani», a Castiglione della Pescaia, c’era un parterre di tecnici da far girare la testa. Sommare i titoli vinti da quelle persone o le imprese che hanno compiuto avrebbe richiesto un gran numero di pagine. La qualità tecnica in campo era semplicemente straordinaria

I ragazzi  sono arrivati a gruppi, da ogni parte d’Italia. Il loro numero ha superato di gran lunga quello massimo stabilito in partenza, ma come dire di no a chi manifesta con tanta passione la voglia di imparare.

Allora, si parte da qui, dalla voglia di imparare.

Con le loro divise di appartenenza, i ragazzi hanno guardato i tecnici già presenti. Una rassegna di nomi importanti, allenatori di squadre nazionali, insieme a quelli di giovani tecnici in crescita, così, tutti mischiati insieme.

A quel punto i giovani atleti sanno già che sarà una giornata importante.

Presentazioni, spiegazioni e poi via, si comincia!

Marco Mazzieri consegna il programma e, senza dire una parola, tutti i tecnici si mettono a lavoro. E da questo si capisce già una cosa fondamentale: chi sa lavorare a livelli del baseball più alto, chi ha passato anni lavorando per e con la MLB, sa esattamente cosa fare e come farlo. Chi ha lavorato a quei livelli ha imparato anche a eseguire le consegne di lavoro. Si prende il «pacchetto»  di istruzioni e si comincia. Subito! Ovviamente devi fidarti ciecamente di chi ha strutturato il programma di lavoro…

Non c’è stato niente di improvvisato, nessuna mancanza a cui mettere la «pezza». Tutto è filato via liscio, inclusi  i tre turni dei pasti. Nessuno ha perso il passo.

Un altro particolare importante ha sottolineato il valore di una giornata di insegnamento: il silenzio. In campo i ragazzi non parlavano: soffiavano la fatica, l’unica concessione che si sono permessi. Molte decine di ragazzi in quel campo, ma nessun suono, a parte la voce dei tecnici e i loro comandi. Nessuna frase si è sentita dai ragazzi sulla fatica, neppure a fine giornata. Hanno letteralmente «bevuto»  gli insegnamenti, hanno avuto i giusti tempi di recupero, tutto dimensionato sulle loro possibilità fisiche.

Gianni Natale ha sottoposto i ragazzi alle prove con nuove valutazioni computerizzate e poi per tutto il giorno ha spiegato decine di volte, ad ogni gruppo, cosa dovevano fare i ragazzi, li ha coinvolti in attività con gradi di difficoltà crescenti. Ha riso con loro; li ha motivati prospettando situazioni di gioco fantasiose; ha scherzato. Ha fatto diventare, quelle prove, dei «giochi» attraenti.

Un premio all’organizzazione: perfetta! I gruppi di atleti, divisi per età, si sono alternati bene in tutti i turni di specialità. Non ci sono mai state sovrapposizioni: tecnici e atleti sempre perfettamente avvicendati, nessuno ha dovuto aspettare. Tutti contemporaneamente occupati in varie zone del campo.

Una distribuzione di una grande attività così armonica, senza inutili perdite di tempo, come difficilmente si riesce a notare con tanta chiarezza.

I ragazzi sono stati invitati a dare il meglio che potevano e l’hanno fatto, nonostante l’inevitabile stanchezza. La pacca sulla spalla di un grande personaggio, un «Bravo!» urlato a piena voce da un altro «Maestro» di baseball hanno inorgoglito i destinatari dei complimenti, ma hanno anche stimolato tutti gli altri a produrre con tutte le loro forze.

Alla fine tutti soddisfatti: una lunga giornata di quelle che ti lasciano preda della più dolce stanchezza, perché c’è la coscienza di aver partecipato ad una «bella cosa».

La foto è di adieffephoto

di adieffephoto