“Going home” di Pietro Striano. Un viaggio poetico tra i meandri del baseball minore
“Going home” di Pietro Striano. Un viaggio poetico tra i meandri del baseball minore
Un amore spontaneo e sognatore quello di Pietro Striano per il gioco di baseball, che l’ha fatto giungere alla pubblicazione di un libro che tratta un argomento veramente particolare: quello delle leghe minori. In effetti troppo spesso ci rivolgiamo al più conosciuto baseball professionistico, ne conosciamo storia e aneddoti, ma poco sappiamo di quello considerato secondario. In questo senso Going home, questo il titolo, è una perla preziosa sia sotto il profilo creativo che di studio, perché Striano tratta in Italia una tematica della quale, se non ne avesse parlato lui, credo sarebbe rimasta nell’oblio.
Questo libro si articola di quarantatré racconti distribuiti in centottantuno pagine, in cui l’autore ci parla di aneddoti legati al baseball delle serie minori, dove avvengono vicende che niente hanno da invidiare alle categorie maggiori.
“Noi oggi vediamo il baseball come il classico incontro padri-figli, ma in realtà non fu sempre così, tutt’altro. All’inizio i padri abiuravano completamente il gioco che vedevano come un esempio dato dal demonio, numerose erano le prediche soprattutto in uno Stato religioso come il Texas dove l’influenza catto-messicana era evidente.”
Qui siamo agli arbori con questa citazione ripresa dalla narrazione che prende in questione la nascita della Texas League, dove possiamo assaporare lo stile fluido e piacevole dello scrittore, del quale si evince il fervore e l’ispirazione quando si appresta a parlare di uno sport che lui considera puro spettacolo nel senso più alto del termine, se al teatro dedica un vero e proprio prologo molto poetico in cui afferma, tra le tante cose interessanti: “Ogni mattina io mi alzo, prendo il cellulare, apro una pagina qualunque di baseball, di una qualsiasi lega e leggo, cerco, penso, sogno e immagino che il paradiso per me dovrebbe essere il campo dei sogni del: È questo per me il paradiso? No. L’Iowa. Cosa è per noi il paradiso se non il luogo dove stiamo bene?”. A un prologo così intenso succederà anche un epilogo sullo stesso tono, che sfocia nel mitico, ma in questa sede non lo svelerò.
Going home insomma – che trovate sia in formato cartaceo che digitale – è un libro di storie, racconti, aneddoti (lieti o dolorosi) dei quali quasi sicuramente non siete al corrente, ma che un appassionato di baseball dovrebbe invero conoscere. Assicuro che è un piacere leggerli da Pietro Striano, che di questo gioco estrapola non solo il lato ludico, ma anche quello più filosofico, spirituale e culturale, che ci permette di avvicinarsi alla storia e al percorso esistenziale (Going home sta quindi per quel viaggio che nelle nostre vite compiamo quotidianamente e che ci costringe ad allontanarsi da casa per poi tornarci, magari arricchiti con nuove esperienze), proprio come ricorda Alvin Valsangiacomo – curatore anche della copertina – nell’introduzione: “Tutto questo è quello che ci lasciano questi racconti, uno spiraglio di ciò che questo sport ha creato, come metafora di vita, come religione, a volte come croce a volte come fortuna.”
Stefano Duranti Poccetti