“La quarta stagione” di Pietro Striano. Baseball oltre il Baseball
Una nuova recensione di Stefano Duranti Poccetti per la nuova opera di Pietro Striano:
“La Quarta Stagione”, da non perdere!
Pietro Striano è instancabile e già torna sugli scaffali con un’altra opera preziosa sul baseball. Si tratta stavolta de La quarta stagione, uscita ultimamente per Amazon, e non è la prima volta che l’Autore, per scelta, fa uso del mezzo dell’auto-pubblicazione. La passione per il baseball e la sua storia, la cultura di questo sport vengono fuori in questa pubblicazione, che unisce il racconto narrativo a un’atmosfera poetica, che connota ciascuna di queste storie, scritte con uno stile piacevole e fluido – diffidate quando Striano dice che le mie correzioni sono servite ad assestare uno stile orrendo, non è affatto vero!
Perché quattro stagioni? Proprio perché questo volume, curiosamente con pagine non numerate, è suddiviso inEstate, Autunno, Inverno e Primavera. Si tratta di vicende interessanti, aneddoti presi in prestito dalla storia, che Pietro rende in modo letterario, attraverso la sua capacità, già appurata in altre uscite, di riuscire a unire statistica e poesia, storia e letteratura, essendo sia scientifico che umanista. Insomma, il baseball è materia seria e non può essere trattato senza cognizione e senza un po’ di filosofia, come lo scrittore del libro fa.
Da questo pregresso prende le mosse La quarta Stagione, dove i sogni che il baseball ci dona – la nostra estate -, rappresentano la prima stagione, l’innocenza. Ed è una stagione metaforica, non collocabile ad alcuna età: è l’entusiasmo di creare di sperare che lascia il passo all’autunno della seconda stagione. Questa è l’accettazione del fallimento che il baseball ci ha lasciato, il perdere, il sapere e l’accettare che la vita è principalmente sconfitta e anche quelli che vincono, almeno ai nostri occhi – quelli che posseggono le belle ragazze dai seni sodi che mai potremo avere, la Lamborghini, la villa sulla collina torinese, per farla popolana -, nascondono anch’essi delle sconfitte incalcolabili, espresse in quel detto popolano, che incredibilmente ha senso: “Anche i ricchi piangono”.
Insomma, il baseball non è soltanto un gioco, ma una vera e propria metafora della vita e se questa silloge di racconti ci colpisce così tanto non è solo grazie all’attrazione delle storie narrate, che vanno dall’emancipazione del gioco femminile, passando per il baseball giapponese, arrivando alle gesta, formidabili o divertenti, di piccoli e grandi eroi… Questo libro ci colpisce perché è sincero, vero, autentico e oltre il diamante si arriva ad acciuffare la sacrale linfa esistenziale.
Stefano Duranti Poccetti