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L’Italia del softball conquista il suo sogno… ma il softball non è il calcio

L’Italia del sofball sarà alle prossime Olimpiadi, ma il softball non è il calcio e nessuno ne parla. Abbiamo bisogno di una televisione che ci parli di sport e non solo di calcio.

Le nostre ragazze saranno a Tokyo e non rappresenteranno soltanto l’Italia, ma tutta l’Europa, visto che si tratta dell’unica squadra europea che parteciperà a queste sei nazioni, dove potremmo essere protagonisti.

Ci siamo sorbiti tutta l’estate un vulcano mediatico che non ha fatto altro che parlarci dell’Italia del pallone al femminile e dei suoi Mondiali, peraltro conclusi con risultati così e così. Non bastava parlare della Serie A, di tutte le competizioni europee, dei Mondiali e degli Europei maschili, ma si è deciso di dare rilievo anche alla nazionale femminile, “rubando” spazio ad altri sport. Questo perché il calcio è un business, mentre il baseball e il softball (solo per fare due esempi) non lo sono.

Eppure le nostre ragazze ci sono: loro saranno alle Olimpiadi dopo essere state per due volte campionesse europee – agli Europei come nel torneo di qualificazione a Tokyo.

Non so se tutto questo sia un bene, istintivamente mi arrabbio quando uno sport non ha la visibilità che merita, ma poi ragiono e capisco che una maggiore accessibilità rischierebbe di portare un business insano, sporcizia, corruzione…

Va bene, in fin dei conti lasciamo che gli eventi percorrano il loro libero corso e lasciamo che il baseball e il softball non si sporchino: lasciamoli vivere in quell’angolo di poesia intrisa di sogno – e chissà che questo sogno un giorno non diventi universale.

 

Stefano Duranti Poccetti

 

 

La foto è della FIBS