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Per le giovanili? Campionati a due velocità!

Abbiamo ricevuto e pubblichiamo di seguito la lettera aperta che Carlo Spagnoli (Ndr: per chi non lo conosce, è un “genitore”, nostro collaboratore) ha scritto al Presidente federale Andrea Marcon, in merito all’esperienza vissuta durante la stagione agonistica al seguito della squadra del figlio.

Si tratta di una serie di considerazioni del tutto personali sull’attuale formula dei campionati giovanili e di una proposta di cambiamento volta creare un maggior interesse e divertimento sia per i giocatori che partecipano, sia per gli addetti ai lavori, che avrebbero maggiori possibilità di seguire i ragazzi nella loro crescita.

Naturalmente ogni proposta ha i suoi “pro” ed i suoi “contro”. Il Presidente ed il suo staff ne riceveranno molte, ma il solo fatto di poter creare un dibattito su di esse, pensiamo sia una indubbia fonte di sviluppo per tutto il movimento.

Ecco le osservazioni e le idee di Carlo.

 

Caro Presidente buongiorno,

Ho avuto il piacere di partecipare, in qualità di semplice genitore ed appassionato di questo sport, all’incontro che si è tenuto a Firenze un paio di settimane fa ed ho potuto apprezzare lo spirito e la disponibilità della federazione a dialogare con gli interessati a qualsiasi livello. Bene, ne approfitto per presentare una serie di osservazioni su come si sono svolti i campionati giovanili, secondo me la vera anima ed il futuro di qualsiasi movimento sia sportivo che non.
In più, sono convinto (qui forse mi sbaglio) che per poter far migliorare i nostri giovani sia necessario metterli nella condizione di divertirsi giocando e per far questo, secondo me, occorre fare in modo che le partite siano giocate tra squadre il cui livello sia il più possibile “equilibrato”.
​Dunque, premettendo che alla fine i campionati sono stati vinti comunque dalla squadra più forte e che ha meritato di più, e che la Final Four “tutti insieme” è stata una meravigliosa giornata di baseball, non posso dire di essere sicuro al 100%  che alle Final Four abbiamo partecipato le migliori quattro squadre del panorama italiano. Questo per come si sono svolti il campionato di Regular Season ed i PlayOff, soprattutto nella composizione dei concentramenti.
Ho seguito il campionato dei ragazzi U15 della Fortitudo Bologna e posso riepilogare il “nostro” campionato che ci ha visti in campo per 18 partite (siamo stati eliminati ai quarti, al massimo ne avremmo giocate 20), in questo modo:
 
PRIMA FASE REGIONALE: 12 partite, una ogni domenica, durata 3 mesi (!). Ho assistito a partite in cui il risultato finale vedeva quasi sempre un divario di oltre 15 punti, la qualcosa mi ha creato disagio anche per chi tutti quei punti li subiva. In più ho osservato come i ragazzi in campo non riuscissero ad esprimere il loro meglio per poter crescere sportivamente e tecnicamente. Divertimento per tutti: vicino allo zero.
Indicazioni tecniche per i manager, osservatori dei regionali o nazionali: Non pervenute.
 
SECONDA FASE NAZIONALE: 6 (8 per chi fosse arrivato alla fine) partite in concentramenti da 3 svoltesi in 3 settimane con la formula dell’eliminazione diretta per una o due squadre partecipanti.  Partite tutte di buon livello con squadre attrezzate e nelle quali effettivamente i ragazzi si sono divertiti a giocare a baseball.
Da queste partite sicuramente i tecnici hanno ottenuto delle belle informazioni sui loro ragazzi, ed i selezionatori delle rappresentative regionali o nazionali avrebbero potuto fare scelte più “giustificate”. Peccato che sia il Torneo delle Regioni, sia i campionati europei fossero già stati disputati.
 
In sostanza sono serviti tre mesi di partite (molte disequilibrate e poco divertenti per tutti)  per determinare 27 squadre che si sarebbero scontrate in partite secche in tre fine settimana per poi arrivare alle ultime quattro finaliste.
​Bene, mi domando, anche per fare una critica propositiva, se per i prossimi anni non fosse preferibile organizzare i campionati in modo “inverso”, e cioè una prima fase (breve), di tre/quattro domeniche, in cui organizzare concentramenti a tre per determinare in maniera “secca” le 27 squadre da mandare ai PlayOff. Un seconda fase, lunga tre mesi, in cui suddividere le 27, ad esempio, in tre gironi da nove. Non voglio stare “con il calendario alla mano”, ma gli incontri potrebbero ancora essere a concentramenti da tre (e quindi svolgere due giornate in una). Alla Final Four, per esempio, far accedere le vincenti di ogni girone e la vincente di un concentramento “Wild Card” tra le migliori seconde. Forse in questo modo si darebbe la possibilità a tutte le squadre di incontrarsi ripetutamente ed anche di poter “sbagliare” una partita nel corso della stagione. La Final Four derivante, potrebbe apparire più “meritocratica” agli occhi di tutti​, ma soprattutto i ragazzi avrebbero modo di divertirsi molto di più disputando partite stimolanti.​
 
Le squadre eliminate nella prima fase, potrebbero benissimo essere riorganizzate in analoghi gironi (non destinati alle finali nazionali) in cui potrebbero continuare a giocare per migliorare e divertirsi anch’esse in campionati più equilibrati.
Ho potuto notare che la formula per concentramenti offre molti vantaggi, ad esempio:
1) I tecnici hanno la possibilità di preparare più lanciatori e quindi possono far ruotare maggiormente le posizioni tra i ragazzi;
2) Le società ospitanti, possono beneficare di un apporto di cassa più consistente (si resta anche a pranzo);
3) I genitori che si muovono, possono ammortizzare un solo viaggio su più partite. Per chi lo volesse far notare, vorrei osservare che la distanza delle trasferte è in realtà un falso problema. Ho assistito a tornei a cui hanno partecipato squadre che arrivavano veramente da lontano (spesso sostenendo anche costi di pernotto).
 
Ovviamente ci sarebbero molti aspetti organizzativi da risolvere, ma non è questo lo scopo che mi volevo prefissare. Volendo, tutto è risolvibile.
 
Voglio concludere ringraziando per l’attenzione che mi ha dedicato e per tutte le energie che sta mettendo in questo sport.
Le auguro un buon lavoro.
Un genitore, C.S. da Firenze

Un pensiero su “Per le giovanili? Campionati a due velocità!

  • Bravo bella osservazione e proposta

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